LA RESPIRAZIONE IN TERAPIA
Tra i fattori di regolazione generale, uno dei primi per la sua importanza è senza dubbio quello della respirazione.
Modalità differenti di respirare esistono e sono collegate a scopi differenti e a situazioni differenti di vita. Un soggetto sano assume automaticamente quella più adatta alla situazione del momento.
Nella respirazione toracica, ad esempio, l'organismo va in simpaticotonia: si rallenta la peristalsi intestinale, il sangue è pompato più in fretta, aumenta la sudorazione per smaltire il calore di un'eventuale azione imminente, i muscoli sono messi in condizione di agire; il tutto prepara ad affrontare una situazione di allarme, in cui sono necessarie concentrazione, lucidità di mente, forza muscolare, capacità di lottare.
La respirazione diaframmatica, invece, produce vagotonia, il sistema addetto ai momenti di calma, di tranquillità, di allentamento. Stomaco e intestino sono in movimento, il sangue scorre più lento, vengono messe in circolazione endorfine e proteine P che producono un intenso senso di benessere. L'organismo non deve affrontare nessuna situazione che richieda azione intensa, rapide decisioni, concentrazione, prontezza di riflessi, forza a disposizione.
In un funzionamento sano, un individuo dovrebbe poter ritornare alla respirazione diaframmatica ogniqualvolta non ci sia più bisogno di attivarsi, di affrontare situazioni di allarme, pericolo o lotta. Nei bambini tutto questo è ben visibile: la respirazione diaframmatica è chiaramente presente per la maggior parte del tempo. Anche quando stanno compiendo degli sforzi fisici, se non c'è motivo di allarme, la respirazione è ancora diaframmatica. Ma nel corso dello sviluppo evolutivo, per le pressioni negative dell'ambiente, questo funzionamento sano può andare incontro ad alterazioni: si perde la capacità di ritrovare vari tipi di respirazione a seconda delle circostanze esterne, si perde la capacità di ritornare alla respirazione diaframmatica, e si resta intrappolati in un tipo di respirazione diverso che diventa cronico, permanentemente presente anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Se un bambino è spesso in allarme, impaurito, il diaframma si irrigidirà, il respiro sarà mozzato, e con l'andar del tempo non ritornerà più ad essere diaframmatico ma resterà sempre alto nel torace.
Ecco perché la respirazione diaframmatica è quella che in terapia ci interessa, è quella che ha bisogno di essere recuperata, al fine di recuperare anche una importante capacità di regolazione dell'intero organismo, di recuperare allentamento, calma e benessere di fondo.
Ogni Funzione psicocorporea dell'organismo se si altera può restare chiusa in cortocircuito su sé stessa, per cui non è sufficiente prenderne coscienza per poterla rimodificare; lo stesso vale per la respirazione. E' necessario allora intervenire direttamente sulla Funzione respiratoria, allentando con il massaggio i muscoli contratti, tenendo abbassato il torace per fare alzare l'addome, aiutando a "Lasciare" nell'espirazione con l'aiuto delle mani, richiamando con il contatto l'aria verso il basso, e utilizzando molte altre tecniche specifiche.
Restaurare la respirazione diaframmatica produce una serie di effetti estremamente positivi e utili al cambiamento, e perciò rappresenta uno dei punti centrali da curare lungo tutto il percorso della terapia. Innanzitutto si cominciano a riaprire le sensazioni che erano chiuse: piccole correnti vitali che fluiscono nel corpo, sensazioni di allentamento e di torpore, stanchezza e voglia di fermare l'eccessivo movimento di una vita troppo stressante. In secondo luogo aumenta il contatto con sé stessi e con le proprie emozioni e anche con ciò che non funziona tanto bene nel nostro corpo. E infine si producono intense sensazioni di benessere, di leggerezza o di pesantezza, di galleggiamento, di calma, di serenità.
Dott.Danilo Lucchetta - Psicologo
BIBLIOGRAFIA:
- Rispoli L. (1993), Psicologia Funzionale del Sé, Astrolabio, Roma
- Rispoli L. (2003), Il sorriso del corpo e i segreti dell’anima, Liguori Editore, Napoli.
- Rispoli L. (2004), Esperienze di Base e sviluppo del Sé, Franco Angeli, Milano