PROLASSO PELVICO: QUALI FATTORI INCIDONO?
Quando si parla di prolasso, si pensa sempre a situazioni gravi, che impattano pesantemente sulla qualità della vita. Questo avviene quando i prolassi sono importanti, ma quando gli organi iniziano a dislocarsi e abbassarsi, i sintomi non sono così evidenti e possono essere sottovalutati.
I prolassi riguardano i 3 organi principali:
-Utero→ Isterocele
-Vescica→ Cistocele
-Retto→ Rettocele
-Mucosa vaginale→ Colpocele.
In Italia 4 milioni di donne ne sono affette: 3 su 10 dopo i 50 anni e se consideriamo solo quelle che hanno partorito, la percentuale varia tra 40 e 70%. Non è poi da sottovalutare che molte donne si vergognano di riferire il problema, quindi il dato è sottostimato.
Proviamo a vedere assieme quei fattori che possono incidere sull’insorgenza di questa problematica.
LA MENOPAUSA
La percentuale aumenta dopo i 50 anni, infatti, la menopausa è un periodo della vita caratterizzato dal calo degli ormoni: Estrogeno e Progesterone. Nel nostro caso hanno un’azione diretta sulla mucosa riducendone lo spessore e sul tessuto connettivo (di sostegno) diminuendone il tono.
FATTORI ACQUISITI
Su alcuni aspetti si può intervenire prima dell’arrivo della menopausa, per ridurre il rischio di prolasso:
-sovrappeso e obesità, stitichezza cronica,
-BPCO o altre patologie che causano tosse frequente,
-lavori pesanti o sollevamento pesi.
Questi fattori vanno ad aumentare costantemente quella che è la pressione addominale che scarica sul pavimento pelvico, sfiancandolo nel tempo.
FATTORI LEGATI ALLA GRAVIDANZA
Il progredire della gravidanza comporta:
-aumento del peso dell’utero,
-lo spostamento del bacino,
-la modifica della postura, causando un’accentuazione dell’iperlordosi lombare.
Tutti questi cambiamenti portano a scaricare il peso in modo scorretto sul pavimento pelvico, in particolare nella zona anteriore.
Il parto in seguito, può causare lacerazioni, compressioni che bloccano l’afflusso del sangue (ischemia da compressione) e che possono desensibilizzare parzialmente o completamente i nervi (denervazione del pudendo). Le cause di questi danni sono molteplici, ad esempio le spinte intempestive (prima della reale dilatazione completa), la manovra di Kristeller (quando si spinge “sulla pancia” per facilitare la nascita), travagli prolungati.
FATTORI GENETICI
In molti casi delle sorelle nullipare (che non hanno mai avuto una gravidanza) e non, presentavano entrambe prolasso, a conferma che se gravidanza/parto sono di certo un fattore di rischio, è possibile anche una componente genetica. Questa teoria è supportata dalla maggior incidenza (4/5 volte in più) di prolassi nelle donne bianche/latine rispetto alle afro-americane.
Questa breve analisi dei fattori che possono causare un prolasso vuole sottolineare come sia un ambito complesso da valutare e che è fondamentale tenere conto di tutti gli aspetti della vita di una persona per favorire il suo benessere.
Dott.ssa Giulia Chimenton - Ostetrica